Aneddoti autentici di bambini veri (libricino di 16 pagine circa in formato A4)

B. Sascha Horowitz
ANEDDOTI  AUTENTICI  DI  BAMBINI  VERI
Dedicato a coloro che amano i piccoli

PREMESSA
è breve ed è preferibile non ometterla.
Credo di sapere che c’è chi insinuerà che gli aneddoti non sono autentici e i bambini
non sono veri, ma poco importa: mi basta sapere che sono autentici e i bambini veri!

 Ascoltando alcuni aneddoti autentici (ribadisco, non inventati), raccontati da alcune mamme e docenti che conosco, ma anche vissuti in prima persona, li ho trovati così speciali, belli, simpatici, pieni di humor involontario che mi sono proposto di interpellare diverse altre madri e insegnanti per raccogliere un numero sufficiente di ricordi concernenti l’espressione di bambini veri (non virtuali) e poterne rilevare cosi tutta la loro bellezza, la loro luminosità, la loro coesione interna, il loro “charme” !

Ciò che mi ha colpito in modo particolare e che forse non è scontato, è la loro coerenza, la loro logica interna, anche se a prima vista può sembrare assurda, priva di realismo.
Mi sono reso conto che questa coesione interna appare tale, perché il bambino giunge a delle conclusioni immediate e non riesce ad inserire nel suo ripensamento dati di cui non dispone, in altre parole: gli mancano delle informazioni per poter completare il quadro (non succede forse così e spesso anche agli adulti, nella scienza, nelle più svariate ideologie?), ragione per cui il bambino abbrevia le conclusioni, che per noi adulti diventano i cosiddetti “pre-giudizi”.

Il bambino, in tutta serietà, mantiene una sua logica, la sola che in quella fase della vita gli è possibile.
Suppongo che sia ciò che, con le visioni della vita immaginata, crea tutta la grazia degli aneddoti infantili. Possono assomigliare a delle barzellette, ma non lo sono perché da parte del bambino non c’è nessuna intenzione particolare, nessuna intenzione di fare ridere, nessuna per brillare con una simpatica e ben riuscita spiritosaggine.
Egli è seriamente convinto di ciò che ci racconta, quindi l’espressione è pura, senza secondi fini e inconsapevole del buon umore che può creare negli adulti.


N.B. Gli aneddoti raccolti provengono soprattutto da bambini compresi più o meno nella fascia d’età tra i 3 e i 7 anni (asilo, prime elementari).
Quando per ragioni di maggior comprensione situazionale sono stati inseriti dei nomi personali, rimane beninteso che questi hanno carattere sostitutivo, per mantenere la riservatezza delle persone citate.
In alcuni aneddoti si troveranno delle “parole o frasi deformate” che però non sono degli errori di scrittura o di stampa ma sono autentiche, così come sono state espresse dai bambini stessi (per evidenziarle si cercherà di metterle tra virgolette).
Mi affretto perciò a lasciare la parola a questo non indifferente numero di piccoli, garantendone di nuovo l’autenticità.


PRIMA  PARTE

1.   Una mamma va a fare la spesa con la sua piccolina. A un certo punto vedono un uomo con un carretto trainato da un asinello.
– Mamma, che cosa fa quell’uomo?
– Lavora…
In quel preciso momento la domanda sembrava corrisposta.
Dopo alcuni mesi, una mattina la piccola chiede alla mamma:
– Dov’è papà? (va precisato che il padre era spesso in viaggio per attività nel campo internazionale)
– È partito per il suo lavoro…, e la piccola senza esitare:
– Con l’asinello e il carretto?

2.   Al bambino di 5 anni viene offerto per il compleanno, secondo un suo grande desiderio e per la prima volta, un classico volo regionale sopra la città.
Il padre e il piccolo salgono sull’aereo, questo parte e mentre prende quota, il bambino diventa visibilmente e progressivamente sempre più euforico.
Quando l’aereo raggiunse un’altezza un po’ al di sopra delle montagne circostanti la città, il piccolino quasi scoppiasse dall’impazienza:
– Papà, adesso siamo in paradiso?

3.   In una classe di 1a elementare il maestro parla succintamente del sole e prima di entrare nei dettagli vuole sapere:
– Dove va e che cosa fa il sole dopo il tramonto?
– Va dietro la montagna, risponde un allievo.
– Ma che cosa fa dietro la montagna?
– Si corica su un mucchio di paglia e dorme fino al mattino, come gli animali!

4.   La cassiera di un negozio chiede alla bambina:
– Piove ancora?
La bambina va a guardar fuori dal negozio, torna e afferma:
– No, il Buon Dio ha già chiuso il rubinetto.

5.   Una bambina ebbe un’influenza con un forte catarro.
Dopo qualche giorno a colazione, vede la montagna di fronte con una corona di nebbia attorno alla vetta ed esclama:
– Mamma, mamma, guarda anche la montagna ha un forte catarro.

6.   Un bambino chiede alla mamma:
– Perché quella signora ha la gamba fasciata?
– Perché aspetta un bambino…
Dopo qualche tempo il piccolo vede una signora con due gambe fasciate e fa notare alla madre:
– Guarda mamma, quella signora aspetta due bambini.

7.   Una bimba è invitata a casa di un’amichetta, dove tra l’altro le offrono delle noci. Poiché la piccola ha l’abitudine di definire molti oggetti con il termine coso, per ottenere lo schiaccianoci dalla compagna chiede:
– Mi dai quel coso?
La mamma dell’amichetta interviene facendo notare:
– Sai, quel coso si chiama schiaccianoci, e la piccola:
– Sì, sì, anche a casa mia chiamano così quel coso!

8.   Una bambina era stata invitata a cena da una sua amica e prima di cenare le due piccoline ebbero tempo per giocare. A un certo punto interviene la mamma:
– Quando avrete finito di giocare ditemelo, in modo che possa preparare la cena.
A un dato momento le bimbe annunciano che il gioco è finito.
Dopo un po’ quando l’acqua sta bollendo, la mamma, con gli spaghetti in mano chiede:
– Li butto?
E la piccola ospite:
– Sei matta? La pasta non si butta, costa!

9.   Un bambino, vedendo il cappellano salire faticosamente le scale di casa con l’aiuto di un solido bastone, chiese cortesemente:
– Devo aiutarla a portare il bastone?

10.   Una bambina di 5 anni vuol sapere l’essenziale sul matrimonio:
– Mamma, perché e quando ci si sposa?
– Quando avrai trovato un uomo bravo, buono, con il quale vai d’accordo…
– Ma mamma, io lo voglio ricco!

11.   Una piccolina, passeggiando con la mamma, si trova di fronte a un recinto con delle galline ruspanti e vuole sapere:
– Mamma, che lavoro fanno le galline?
– Fanno le uova…
Poi scopre il gallo:
– E quello?
– Quello è il gallo, il maschio delle galline e non fa le uova…, al che la piccola molto seriamente:
– Ah, questi uomini, sono proprio dei pigroni!

12.   Una bambina del meridione, figlia di un artista pittore, si reca con la madre per la prima volta oltralpe in una regione germanofona.
Durante la notte nevica abbondantemente e il mattino la madre prende in braccio la piccola per mostrarle dalla finestra la neve che la figliola non aveva mai visto:
– Oh, mamma, con il suo pennello papà ha dipinto tutto di bianco!

13.   Un bambino che, quando attorno a lui si faceva qualcosa, aveva l’abitudine di dire come molti suoi compagni:
– Faccio io, faccio io, voglio fare io!
E a dire il vero le cose che diceva di voler fare, le faceva anche benino.
Al padre, che incuriosito gli chiese:
– Ma come mai riesci a fare così bene le cose che dici di voler fare?
Il piccolo rispose fiero e senza esitare:
– Io “me lo insegnato”!

14.   Un bambino di 5 anni, solitamente destro e affidabile, torna dalla montagna dove ha trascorso
le vacanze con la nonna.
Il padre lo aspetta alla stazione e appena sceso dal treno il piccolo gli si avvicina rapidamente un po’ come se volesse raggiungerlo prima della nonna e, senza salutarlo, con tono deciso afferma:
– Papà, io con la nonna non vado più in vacanza!
– Come mai? vuol sapere il padre.
– Perché ha paura di tutto e non mi lascia fare niente!

15.   Un bambino che frequenta da circa 3 mesi l’asilo continua a disegnare il medesimo pagliaccio.
Dopo qualche tempo, la maestra comincia a spazientirsi e gli chiede:
– Ma devi proprio disegnare sempre il medesimo pagliaccio…, non potresti disegnare qualcosa d’altro?
Il giorno dopo il bambino torna e disegna di nuovo un pagliaccio.
La maestra interviene subito:
– Ma come, di nuovo il pagliaccio?
– Ma no maestra, questo è un altro pagliaccio…è l’amico di quello di prima!

16.   Durante uno splendido tramonto con un sole infuocato, la mamma invita il suo piccolino ad andare a letto e afferma:
– Andiamo tutti a dormire, al che il figliolino di rimando, cosa piuttosto eccezionale:
– Sì, sì mamma vado, ho visto che anche il sole ha messo il suo bel pigiamino rosso!

17.   A un bambino è morta la nonna che si è molto occupata del piccolo e quindi chiede alla mamma:
– Ma allora la nonna era molto vecchia, c’era già quando è nato Gesù Bambino?

18.   Un’animatrice sociale porta alcuni bambini, ancora in età prescolastica a un carnevale in una località limitrofa dove, essendo i posteggi scarsi, deve posteggiare in modo precario a metà sul marciapiede, al che uno dei bambini esclama:
– Se viene un’altra macchina siamo fritti in padella!

19.   Vedendo la mamma un po’ abbattuta il piccolo le chiede:
– Sei stanca mamma?
Al che la madre gli risponde:
– Sì, perché oggi ho lavorato tanto!
E il piccolo di rimando:
– Eh be’ mamma, è così la vita!

20.   Una sera, prima che il figliolino si addormenta la madre gli dice:
– Ti voglio bene, figlio mio!
– Lo so mamma che mi vuoi bene: ma perché me lo dici quattro, cinque volte durante il giorno?
E la mamma:
– Perché è vero e perché mi fa piacere dirtelo!
Al che il piccolo le fa notare:
– Sì, ma mi stanca, non posso risponderti ogni volta!

                                                                                                 So long, I am around…

À suivre


SECONDA  PARTE

21.   Tra due fratellini (5-6 anni) avviene il seguente scambio:
A. –  Non voglio invecchiare.
B. –  Non sei tu che decidi.
A. –  Sì, sono io, è la mia vita.
B. –  Sì, è la tua vita, ma è la vita che decide.
A.-   La vita è la vita e sono io che decido.
B. –   No, non è giusto, è la vita che decide, è la natura che decide perché la natura è la più forte al mondo!

22.   Un altro giorno, sempre uno degli stessi piccoli del dialogo precedente, ribadisce che non vuole invecchiare e la mamma, supponendo che il discorso prenderà la medesima piega di quello precedente, interviene chiedendo perché non vuole invecchiare, al che il bambino risponde:
A. –  Se invecchio diventerò peloso come papà ed è disgustoso!

23.   Un piccolino (di 3-4 anni), quando ringrazia i suoi fratelli per qualcosa dice sempre:
– Grazie fratello mio, grazie fratello mio!

24.   Un piccolo scoreggia mentre la mamma gli da alcuni baci:
– Questo non è un profumo tanto buono!
– Eh, mamma, è la natura: così è la vita, talvolta è buona, talvolta puzza!

25.  La mamma spinge il piccolo sull’altalena e dopo qualche tempo, stanca di spingere, lascia che il movimento diminuisca progressivamente al che il piccolo esclama:
– Mamma, mamma, non c’è più benzina!

26.   Un giorno a pranzo, essendo solo con la mamma, il piccolo dice:
– Mamma, le bambine dell’asilo credono che c’è un Dio nel cielo, ma non è vero!
– E perché pensi che non sia vero?
– Perché con papà sono andato a vedere l’universo su internet e ho guardato bene, ma non l’ho visto. C’erano delle stelle e dei pianeti, ma non c’era Dio: allora non è vero!

27.   Un bambino, interessato all’ecologia, ascoltava spesso le riflessioni dei genitori a questo proposito. Una volta, il padre fece notare alla mamma di non premere l’acceleratore dell’automobile durante le discese per non inquinare inutilmente l’aria.
Dopo qualche tempo la madre fece un’escursione in bicicletta con il figlio e questi, giunto in fondo a una discesa annunciò trionfante:
– Hai visto mamma, non ho pedalato durante tutta la discesa!
La madre non capisce il messaggio e chiede spiegazioni al piccolo che commenta:
– Sono contento, perché non ho inquinato la terra! Eh sì, così come tu non devi accelerare nelle discese con la macchina, io non pedalo!

28.   Una mamma annuncia al figliolino che oggi stesso andrà a visitare lo zio e il piccolo vuole sapere il perché.
La mamma cerca di spiegarglielo, dicendo che lo zio desiderava una compagna, ma che quella non voleva essere la sua compagna. Era ciò che lo rendeva triste e che per questo voleva consolarlo.
– Non è gentile da parte della compagna, affermò il bambino e proseguì:
– Aspetta mamma, ci penso un momentino.
Dopo qualche istante annuncia con fierezza che ha trovato la soluzione:
– Sai mamma, gli presto una compagna della mia classe e dopo me la restituisce, ecco fatto: sarà magari Clelia, Amanda, Lea o Simona e vedrai che non sarà più triste!

29.   Una piccolina attorno ai 3 anni aveva un problema di tipo quantitativo, ossia doveva rassicurarsi che ci fosse sempre tanto di tutto.
Aveva sentito parlare dell’esistenza di Gesù e un giorno chiese alla mamma:
– Mamma, ce ne sono tanti di Gesù?

30.   Una mamma accompagna il suo bambino di 6 anni a scuola e prima di lasciarlo entrare in classe lo saluta dandogli alcuni bacini.
Un piccolo tra i 6-7 anni assiste alla scena e si mette a ridere.
Il maestro che ha pure assistito a quella situazione gli chiede:
– Come mai ridi? e il piccolo immediatamente:
– Lo trovo strano, mia mamma non mi ha mai dato dei bacini!

31.   Un nipotino, che non ha ancora 5 anni, sta mangiando il suo dessert di bacche di bosco molto belle, ma a dire il vero un po’ insipide come spesso succede.
Il nonno, vedendo che il piccolino le sta stuzzicando con il cucchiaio facendo delle smorfiette gli chiede:
– È buono il dessert? e il piccolo senza esitare:
– Ma…così…”un po’ medio” !

32.   Il medesimo nipotino dice alla mamma:
– Il nonno ci ha fatto tanti regali per le vacanze, anche noi dobbiamo fargli un regalo.
– Che cosa vorresti fare? gli chiede la madre e il piccolo di nuovo senza esitare:
– Gli compero una grande tazza, così può bere tutte le sue tisane!

33.   Un bambino di 6 anni guarda fuori dalla finestra e dice alla mamma:
– Penso che oggi sarà una bella giornata.
Ma la mamma è meno categorica e osserva:
– Temo invece che sarà una brutta giornata, e il piccolo:
– Mamma, non fare l’uccello del malaugurio!

34.   Un bambino di prima elementare vede una sua compagna uccidere una formica e le fa notare che dovrebbe mangiarla.
– Perché ? chiede la piccola stupita.
– Ma perché quando gli animali uccidono è per mangiare: guarda il leone, quando uccide un altro animale è per mangiarlo…e poi conclude:
– Quella formica dovresti proprio mangiarla!

35. – Sai, confessa la piccola Francesca di quattro anni e mezzo alla maestra d’asilo, sono innamorata di Giovanni!
– Ah, sì? esclama incuriosita la docente.
– Ma sai, continua la piccola con tono mesto, non c’è nulla da fare!
– Come mai? vuole sapere la maestra.
– Perché Giovannino è innamorato di sua mamma!

35.1 Dopo circa 6 mesi, lo stesso Giovannino sta giocando ai pupazzi con la madre e il discorso si concentra sulle coppie e sull’innamoramento.
Durante il gioco la mamma chiede a Giovannino:
– E tu sei innamorato?
Il piccolo senza esitare:
– Sì mamma.
La madre incuriosita vuole sapere di chi potrebbe essere innamorato.
Di nuovo senza esitare Giovannino rivela:
– Di Francesca del mio asilo.
– Ah, esclama la mamma, e glielo hai detto?
– Ma no guai, è un segreto non bisogna dirglielo e poi dopo gli altri bambini mi scherzano!

36.   Due gemellini di 6 anni stanno discutendo animatamente a proposito delle bambine.
Il primo non ne vuole sapere, le trova noiose e fastidiose, mentre il secondo ne è entusiasta.Il primo afferma quindi che non sarà mai “amoroso” e che non ci pensa neppure a sposarsi.
Il secondo invece:
– Sai, dovresti rifletterci, perché se non ami nessuno e non ti sposi, da vecchio finirai per essere solo soletto!

37.   Un bambino di 6 anni  va con la mamma a comperare delle scarpe.
Insieme soppesano a lungo le diverse possibilità e alla fine la mamma sceglie un paio che le sembrano adeguate per il piccolo.
Questi però si lamenta:
– Mamma sono belle ma un po’strette, stringono da tutte le parti.
La madre prende un tono rassicurante:
– Vedrai che dopo averle portate un po’ si ammorbidiscono e si allargano…
Il piccolo riflette un momentino:
– Ho capito mamma, è un po’ come con le bambine…, all’inizio quando le avvicini la cosa è un po’ difficile e poi man mano che vai avanti migliora un poco!

38.   Un bambino di 6-7 anni sta giocando nel parco cittadino vicino a un gruppo di banani decorativi.
Passa un uomo di chiesa conosciuto dal piccolo e questo gli chiede a bruciapelo:
– Dove si trova Dio?
L’uomo di fede gli risponde gentilmente:
– Dappertutto!
– Anche tra quei cespugli di banani?

39.   Una bambina si rivolge alla mamma in modo insistente perché già da qualche tempo vorrebbe un cane:
– Sai, le fa notare la madre, come te l’ho già detto non possiamo, perché papà è allergico ai peli dei cani.
– Ma allora, suggerisce la piccola immediatamente, papà potrebbe andare ad abitare dalla nonna.

40.   La sorellina minore (5 anni) invidiosa della maggiore (di 11) perché può guardare la televisione un po’ più a lungo la sera, la minaccia seriamente:
– Sai, se continui a guardare la televisione, ti verranno gli occhi quadrati come il televisore!

– So long, I am around…

À suivre


Terza  ed  ultima  parte

41.   Una bambina di 5 anni interroga la mamma:
– La casa nella quale abitiamo è nostra?
– Sì cara.
– Ci appartiene veramente?
– Ma certo cara.
– L’avete comperata tu e papà?
– Proprio così.
La piccola interpone un momento di riflessione, poi scuotendo la testa:
– Ma non capisco…, come avete fatto a metterla in macchina per portarla fin qui?

42.   Un piccolino, ancora alquanto piccolino, al dire della mamma si sente ogni tanto frustrato soprattutto quando non riesce ancora ad espri-mersi come vorrebbe pure avendo, negli ultimi tempi, fatto sensibili progressi con il suo linguaggio. Ma quando non gli riesce si mette spesso a piagnucolare.
Una sera, prima di addormentarsi, la mamma lo ritrova in quello stato di frustrazione in procinto di singhiozzare, anche se ci si poteva rendere conto che il figliolino cercava di controllarsi se pur con fatica.
– Ma che cosa vorresti, di che cosa hai bisogno stasera? gli chiese la mamma alzando un po’ il tono della voce sperando che così il piccolo non si rimettesse a piagnucolare.
– Vorrei piangere un po’, un pezzettino ! esclama il bambino.
– Va bene, lo esorta la madre, d’accordo!
Al che il piccolo comincia a piangere a calde lacrime.
Dopo un momento smette e guarda la mamma con un’espressione sorridente, raggiante!

43.   Un bambino al quale piaceva fare delle capriole, dopo ogni volta esclamava felice e beato con uno sguardo raggiante:
Ho fatto una “capraiola”…!

44.   Così, come probabilmente in tante altre, in quella famiglia solitamente si faceva colazione con il tradizionale pane e caffellatte.
Una sera e in via eccezionale la mamma, non avendo voglia di cucinare, servì il solito pane e caffellatte mattutino:
– Come! esclamò il più piccolo dei fratelli, facciamo di nuovo “colizione”?

45.   La zia di una bambina tra i 3 e 4 anni dopo una passeggiata con la piccola e prima di lasciarla rientrare dalla mamma che abitava a pochi passi la prega:
– E quando rientri saluta la mamma da parte mia…
– Sì, sì, risponde la piccola.
– Hai capito che cosa devi dire alla mamma? insiste la zia…
– Sì, sì, devo salutarla.
– Brava, ora va’ pure…
La piccola rientra e appena la mamma la vede arrivare le chiede:
– Allora, come è andata con la zia?
– Bene…è stato bello…”ciao mamma”…

46.   Una piccola attorno ai 4 anni aveva una gattina che la mamma dovette portare dal veterinario perché non stava bene. Le cure non servirono e la gattina morì.
Quando tornò a casa senza gattina la mamma spiegò alla piccola che la gattina era ormai in paradiso.
Poco tempo dopo la madre cominciò a gettare o a deporre in cantina alcuni accessori utilizzati dalla gattina:
– Ma non puoi metterli via, perché quando la micetta scenderà dal cielo per fare la pipì come farà se non c’è più la vaschetta?

47.   In prima elementare una bambina, terminato il compito svolto in classe, volle sapere dalla maestra che cosa ne doveva fare (anche se era ormai scontato che i compiti conclusi dovevano essere deposti sul pulpito dell’insegnante).
Per prendersi un po’ gioco della piccola, la maestra le disse scherzosamente a bruciapelo:
– Lo butti nel cestino!
Senza esitare un istante la piccola, seria seria, accartocciò il foglio e lo buttò nel cestino!

48.   La mamma stava parlando della scuola con il figliolino il quale frequentava la prima elementare. A un certo punto il piccolo affermò:
– Sai mamma, mi piace la mia maestra.
– Ah sì, e come mai?
– Perché è severa.
– Come, ti piace perché è severa?
– Sì, perché quando è severa mi fa ridere!

49.   Da qualche settimana è nata una sorellina e la mamma beve tante tisane per avere più latte per la neonata.
La mamma offre una tisana anche al fratellino affinché ne bevesse almeno un po’, ma questi ostinato si oppone:
– No, non voglio perché poi mi viene il latte…

50.   La madre  spiega al figliolino che non gli avrebbe fatto alcun male nel pulirgli le orecchie e per rassicurarlo gli mostra gli appositi coni di cera, chiamandoli candeline.
Ma dopo che la mamma gli ebbe pulito le orecchie il piccolo pianse offeso perché la madre non gli aveva cantato “tanti auguri a te”.

51.   Era il periodo in cui un bambino aveva appena scoperto che gli animali vengono uccisi per poi essere mangiati.
Il figliolo vede suo padre che prepara la pizza e chiede:
– Papà, ma che cosa hai ammazzato per preparare la pizza?

52.   Un piccolo di 4 anni chiede a suo fratello di 7,  che cosa sia la natura.
Al che quest’ultimo gli risponde:
– È uno spirito invisibile che va dentro il corpo.

53.   Una piccolina in procinto di frequentare la casa per bambini, starnutisce alcune volte sulle pagine di un libro che sta sfogliando ed esclama:
– Uffa, questo libro è tutto pieno di salute!

54.   Il bambino prega il padre di voler guidare l’automobile spiegando:
– La mamma non è proprio imbranata, ma non è una buona “guidatora”, perché fa sempre le curve anche quando  “c’è solo la strada” (volendo dire che è “diritta”).

55.   Un piccolo chiede alla mamma:
– Sai perché piove tanto?
– …?
– Perché quando avevo la malinconia all’asilo mandavo su la tristezza e adesso torna giù.

56.   Un altro invece chiede alla madre come si chiama quella parte del corpo attorno ai fianchi e la mamma lo informa che si chiama vita, al che il bambino:
– Ah sì, come quella cosa che abbiamo quando siamo felici?

57.   Un bambino dell’asilo, molto ben educato e al dire della madre quasi troppo, quando gli si offriva una caramella o altri piccoli dolciumi, pur essendo ben educato, se ne riempiva le tasche e quando gli si faceva notare che se ne prende uno o poco più ma non così tanti, egli cercava di cavarsela affermando:
– Ma, sono per mio fratello!
e gli adulti si dicevano “ma che bambino generoso” : il fatto però era che di fratelli proprio non ne aveva…

58.   Un piccolino, probabilmente impressionato da racconti che parlavano di lupi, continuava a disegnare un lupo. Un giorno la maestra dell’ asilo gli suggerì che avrebbe anche potuto disegnare altri animali e non sempre il lupo.
Ma il piccolo continuò a disegnare un lupo, al che la maestra:
– Ma come, continui a disegnare il lupo?
Il bambino fece vedere alla maestra gli ultimi disegni e disse:
– No maestra, guarda non è sempre lo stesso lupo (facendole vedere diversi fogli), questo è il papà, questa la mamma e questo il suo bambino…

59.   Un allievo di prima elementare, dopo il primo giorno di scuola torna a casa e dice alla mamma:
– Io non vado più a scuola!
– Come mai? indaga la madre
– Perché la maestra non è una vera maestra!
– E perché non sarebbe una vera maestra?
– Perché quando ha detto che il sole scotta, le ho chiesto se lo ha toccato e lei mi ha risposto di no. Allora le ho chiesto come faceva a saperlo…ma non ha saputo rispondermi…vuol dire che non è una vera maestra!

60.   È Natale e il piccolo di 4 anni è di turno per recitare una poesia.
Egli si mette in piedi su una sedia e il nonno lo esorta di recitarla ben forte, ad alta voce in modo che tutti possano sentirlo.
Il bambino recita la poesia in modo chiaro e forte. Quindi il nonno si complimenta con lui e il piccolo aggiunge a sorpresa di tutti:
– La sa anche la nostra gattina Molly!
Incredulità generale:
– Come, la sa anche la gattina Molly?
– Sì sì, soltanto che la recita sottovoce…

*      *      *

N.B. Il seguente “aneddoto” invece fuoriesce dallo stile abituale sia per durata che per contenuto, ragione per cui non gli viene attribuito un numero, ma desidero raccontarlo alla fine della serie, perché l’ho trovato interessante e perché è successo al sottoscritto quando era bambino.
Temo però che qua e là nel mondo non abbia perso la sua attualità, anche se si tenderà a voler affermare il contrario!

“Era il periodo prebellico (quello della 2a Guerra mondiale) e avvenne in un villaggio dove un bambino di 6-7 anni trascorreva le sue vacanze estive presso gli zii.
Un giorno fu invitato a giocare nel giardino dei vicini di casa che possedevano una villa, ma in verità vivevano solitamente nella città vicina.
A un certo punto del pomeriggio il bambino della villa depose sul tavolo del giardino un librone di storia con tante immagini di guerrieri medievali e affermò:
– Quando vissero questi qui, noi eravamo sul mondo della luna!
– Come, insinuò il bambino ospite, sulla luna?
– Sì, ribatté il primo, prima di nascere eravamo dietro la luna!
– Ma come, riprese l’ospite, non sai da dove veniamo?
– Certo, dalla luna!
– Ma no, insistette l’ospitino, noi veniamo dal pancino della mamma…
– Tu sei matto, noi veniamo dalla luna, me lo ha detto mia mamma…
e corse verso la villa chiamando “mamma, mamma!”

Questa si affacciò alla finestra e il piccolo riportò:
– Mamma, questo bambino dice che veniamo dal pancino della mamma!
A questo punto la madre assunse un’espressione alquanto arcigna e con tono tagliente disse all’ospite:
– Bambino, io credo che tu abbia la febbre, sarà meglio che torni a casa!

Mogio, mogio il piccolo ospite se ne andò e, almeno per quella stagione, non poté più giocare con i bambini del villaggio, tutti lo evitavano come se avesse la peste!”
Il seguito, quello delle altre stagioni estive durante le quali andava a trovare gli zii, con la miglior volontà, il piccolo non lo ricorda!
Può darsi che l’abbia rimosso, così come talvolta si rimuovono gli eventi incomprensibili, pesanti, dolorosi, difficili, o al momento impossibili da sopportare,  da gestire, soprattutto quando si è piccoli…
(ma non soltanto!)

– So long, I am around…

*         *         *

 


About the Author

Beni Sascha Horowitz
Nato e cresciuto a Lugano (Svizzera, per chi non lo sapesse c'è anche una Lugano in Italia), ho studiato a Ginevra musica, psicologia e psicologia del lavoro (efficiency), pedagogia e pedagogia curativa. Ho praticato a Basilea e Lugano psicologia clinica e psicoterapia di tipo psicodinamico (avendo seguito un "Training psicoterapeutico) , ma indipendentemente da "Scuole", all'interno di Servizi Medico-Psicologici. Ho partecipato ai Corsi per Adulti in tanto quanto animatore di alcuni corsi tra il quali il Tai Chi Chuan, Rileggiamo Dante, I Miti del passato e l'uomo moderno, Il Diario personale creativo, Alla ricerca della propria identità, Psicologia e vita quotidiana, ecc. Sono rimasto sensibilmente influenzato dal Taoismo cinese e dallo Zen giapponese, senza pertanto diventare un "fedele seguace". Ho iniziato i tentativi di scrittura dopo il pensionamento. Ora sto cercando di proporre poco a poco alcuni miei scritti... Per eventuali chiarificazioni, sono raggiungibile tramite l'indirizzo e-mail: [email protected]

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